Chiara: Io vorrei tanto dire a Bill Murray che la sua interpretazione di (finto) zombie in Benvenuti a Zombieland non ha eguali. Roba da far impallidire i Ghostbusters.
Paolo: Mi piacerebbe far due chiacchiere con Freddie Mercury, davanti a una tazza di tè, per sapere se Elvis Presley è morto sul serio o meno.
Qualcosa di voi che potrebbe spaventare persino uno zombie: una qualità, una dote, una mania, un modo di arrabbiarsi in particolari circostanze, ecc. ecc.
Chiara: Tu prova a mandarmi uno zombie sotto casa mentre sto guardando una delle mie serie tv preferite e vedi come lo concio. Del resto, sono una “maniaca seriale”…
Paolo: Il mio pallore, mi sembra ovvio.
La storia di Morto e mangiato che più vi ha fatto paura è quella scritta da…?
Chiara: Ho apprezzato diversi racconti per ragioni diverse. Ma nessuno mi ha “fatto paura”: quasi tutti hanno colto l’ironia insita nel progetto. Probabilmente pagherò questa affermazione di coraggio con un bell’incubo a base di zombie.
Paolo: Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, il mio ruolo di curatore me lo impone.
E quella più divertente?
Chiara: Quella che fa la parodia di MasterChef. Imperdibile.
Paolo: Di nuovo, il mio avvocato d'ufficio mi prega di tacere.
Avete scritto anche voi una storia per la raccolta? Come si intitola? Che cosa ve la ha ispirata?
Chiara: Io ho scelto di dedicarmi agli zombie con l’antipasto, l’introduzione al testo. Solo che poi Franchini ha scritto la sua, di introduzione, molto più concisa, e mi ha fatto sembrare una prolissa fanatica di zombie. Cosa che in effetti sono, ora che ci penso.
Paolo: Nel precedente volume benefico “365 storie cattive”, mi sono celato dietro uno pseudonimo. Questa volta, invece, ho tenuto la biro in tasca. Forse.
Cosa volete dire agli autori che hanno donato un racconto al progetto, ora che il libro è pronto grazie anche al loro contributo?
Chiara: Non possiamo fare altro che ringraziarli, di cuore.
Paolo: Come ho scritto nella prefazione al libro, getto sul tavolo una manciata di lettere. Poche. Sei. Per scrivere la parola “grazie”.
So che a Chiara piace il rosa, colore della nostra testata, e Paolo non disdegna questa tinta per le sue camicie. Ci regalate una frase da zombie in cui il rosa è protagonista?
Chiara: Mi viene in mente la riflessione sull’amore di Columbus, il protagonista di Zombieland: “Non ci si può fidare di nessuno: la prima ragazza che faccio entrare nella mia vita cerca di mangiarmi…”.
Paolo: Una gran bella ragazza. Alta. Bionda. Gli occhi celesti. La pelle rosa. Dai topi.
Chiara, dì qualcosa a Paolo per farlo spaventare…
Se non ti comporti bene, lo dico al temibilissimo Lord Whirlpool. E poi vedi!
Paolo, dì qualcosa a Chiara per farla spaventare…
Ciao. Sei pronta per la prossima antologia benefica?
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