Quando e come è nato il marchio “GrandeSimo”? Qual è stata l’ispirazione principale ? È nato da sé. Perché tutte le volte che tiravo fuori una nuova idea gli amici mi dicevano “GRANDE SIMO!” ironizzando sul mio cognome, Grande, appunto.
Nel 2009 mia figlia Maria Eva aveva 3 anni. Come da manuale, dalla sua nascita, avevo deciso di dedicarmi esclusivamente a lei , finché ho sentito di poter riprendere in mano i miei progetti creativi. Ma mi ci voleva coraggio e una grande spinta.. così mi sono detta: ce la puoi fare, grande simo!
Le tue creazioni sono una combinazione di argento e plastica. Un incontro tra un gioco per bambini e oggetti che indossano donne adulte. A quale target pensi e ti rivolgi quando crei?
Penso ad una donna adulta, colta, sicura, che può permettersi di ironizzare ed essere disinvolta senza
bisogno di seguire la moda, ma con la consapevolezza che il proprio stile sarà vincente, una trend setter

Come si articola il tuo lavoro in termini di ricerca e ideazione?La parte vincente sono le intuizioni: balenano nella mente in momenti assolutamente casuali e se non prendo foglio e penna immediatamente rischio di non coglierle.
La base è una ricerca visiva, di stile, di società legata alla contemporaneità, ricerca che non ho mai smesso di praticare dai tempi del liceo artistico.
Per un lavoro come il tuo ci vogliono grinta, determinazione e originalità. In cosa pensi sia vincente e si differenzi dai competitors il marchio Grande Simo?
La passione per le cose che intraprendo spesso mi porta molto avanti. Non parlerei nemmeno di competitors, altrimenti mi viene in mente una sorta di guerra, e nel mio mondo non ci sta!
Quando ho lavorato come creativo pubblicitario e ho scoperto una realtà popolata da squali, sono scappata a gambe levate! Ma se i lavori di altri soggetti sono interessanti li apprezzo e la conoscenza di altri creativi mi stimola.

Quali progetti hai in cantiere? Nel futuro di Grande Simo ci sono collaborazioni in vista?I progetti non si svelano finché non diventano concreti… TOP secret!
Le collaborazioni sono state fondamentali nel passato, lo sono nel presente e lo saranno in futuro.. energie a tutto spiano!
Quanto c’è di Rosa Shokking nel tuo lavoro e nella tua vita ?
Quanto? Direi tutto, dai capelli colorati che avevo quando ho vinto la mia prima “mission impossible” fino allo specchio super kitch che sto progettando per la stanza di un uomo che si prende troppo sul serio.
Il mio rosa shokking, però, ha sempre un forte contrasto: il nero.