
La macchina fotografica fa click, basta un attimo e impresse in quello scatto restano immortalate donne bellissime. L’effetto del
bianco e nero regala a quei volti una luce di serenità senza tempo. Gli occhi scorrono sui loro volti, sorrisi aperti che esplodono come un urlo di vita. Chiome grintose, scompigliate, e ancora lineamenti più sottili, pacati ed eleganti.
Le quattordici donne ritratte, a prima vista, hanno poco in comune, solo un gioiello Redusart, una collana che ricorre in tutte le fotografie, unico indumento che veste i loro corpi nudi, nella meravigliosa femminilità che sanno trasmettere.
Poi, oltre gli scatti, c’è una storia. E quel gioiello è stato realizzato da una delle modelle, una donna che ha vissuto l’esperienza del cancro al seno e con questa iniziativa racconta come ne è uscita. Lei e le altre, tutte donne e tutte pazienti, tutte donne che hanno lottato e vinto.
C’è la paura, il cammino delle cure, la terapia e quell’ultimo passo per tornare a guardare il proprio corpo, con la chirurgia ricostruttiva.
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Palazzo Moriggia, sede del
Museo del Risorgimento, sono stati presentati il volume - realizzato da
Cristina Garusi,
Anna di Cagno e
Isabella Balena - e la mostra itinerante, in cui si racconta la storia clinica di queste donne, ritratte
a seno nudo, con la volontà di mettere in luce la loro esperienza, e soprattutto il coraggio di ritornare a vivere e ad amarsi.
«L'idea del libro è nata perché mi è capitato tra le mani un testo analogo prodotto da un fotografo belga - spiega Cristina Garusi, chirurgo plastico e vicedirettore della Divisione di chirurgia plastica ricostruttiva dell'Istituto Europeo di Oncologia diretto da Umberto Veronesi- Ogni donna che ha posato ha anche raccontato brevemente la propria storia alla giornalista Anna di Cagno, che l'ha trascritta fedelmente. Io, invece, ho raggruppato le storie sulla base del tipo di intervento ricostruttivo che abbiamo eseguito, in modo da poter fornire una sorta di 'cartella clinica' che possa aiutare altre donne nella stessa situazione. In ogni storia abbiamo messo in luce che cosa le donne si aspettavano dallachirurgia ricostruttiva e cosa invece pensano oggi dei risultati ottenuti».
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Come ribadito dalla dott.ssa Garusi, il tumore al seno è sempre
più guaribile,e grazie alle nuove
tecniche chirurgiche piacersi, sentirsi
femminili, peccare di vanità è ancora possibile. Dagli scatti, dalle storie raccontate, sappiamo che molte delle donne colpite da questa malattia sono giovani, due delle protagoniste del libro, addirittura, erano in attesa di un figlio.
Un’iniziativa forte, che non vuole impressionare né avere il sapore di una provocazione, ma uscire dal tabù della malattia, guardare davvero cosa può accadere e comprendere che esiste anche un dopo.
A cura di Anna di Cagno, Cristina Garusi, Isabella Balena
2012, Edito da Tecniche nuove
pp. 144 € 15,90